30.3.06

La chiamata

Mentre scrivevo lo scorso post ho citato il concetto di “improvvisazione cinematografica”
La mia intenzione era, infatti, quella di parlare diffusamente di questo tipo di approccio produttivo/creativo che, grazie all’avvento del digitale, è diventato una prassi realmente praticabile.
Nel frattempo, però, alcune cose sono accadute nel mercato e sempre nuove aziende si stanno gettando nel settore dei film distribuiti tramite i nuovi mezzi di comunicazione.
In questi giorni è comparso in televisione uno spot della Pirelli che annunciava la produzione di un filmato dal titolo “The Call” con protagonisti John Malkovich e Naomi Campbell.
Questo film, si tratta in realtà di un cortometraggio di fiction con finalità promozionali per i pneumatici del produttore, è visibile su www.pirellifilm.com gratuitamente.

Di qualche tempo fa, poco più di un mese direi, è invece l’uscita nelle sale del film “Piano 17 dei Manetti Bros.
La cosa interessante, in questo caso, è il fatto che il film, prodotto totalmente indipendente realizzato con poche decine di miliaia di euro, è riuscito ad arrivare nelle sale.
Questo lungometraggio, oltre che essere un buon film di genere, ha mostrato la straordinaria qualità tecnica oggi ottenibile attraverso l’utilizzo di telecamere HDV low cost.
La proiezione alla quale ho assistito, ottenuta da supporto in pellicola vidigrafato da materiali digitali, a mio parere ha superato le aspettative ed ha dimostrato che, oggi, questa opzione produttiva non è più in fase sperimentale, ma è una realtà a tutti gli effetti.

Il primo caso, quindi, ci mostra quanto il mercato stia diventando dinamico accogliendo nuove aziende nel campo della produzione e distribuzione, mentre il secondo che il cinema digitale indipendente sta cominciando a crearsi uno spazio all’interno della cinematografia nazionale.
Altre notizie di iniziative al varo mi stanno giungendo da più parti: vedrò quindi, di volta in volta, di raccogliere le informazioni più utili per continuare a tracciare la mappa del cinema prossimo venturo.
Resta inteso che la teoria dell’improvvisazione cinematografica, appena troverò il tempo di redigere un documento sufficientemente articolato, sarà un tema che occuperà ancora spazio su questo blog.

Un saluto.

16 commenti:

Cinzia Coratelli ha detto...

Ciao Massimo, tu che sei in questo campo cosa ne pensi del cinema italiano? Perchè ha perso di qualità? Ovviamente non tutto ma è come se mancassero le idee per non parlare della pellicola che viene usata che è identica a quella delle fiction televisive.
Non può essere solo un problema di soldi credo!

massimo stella ha detto...

Cara Cinzia,
esprimere una valutazione sul cinema italiano in toto non è cosa semplice anche perché, come dici tu, “non tutto” è di basso profilo.
Putroppo, però, anche io ho la sensazione che ci sia una carenza di idee abbastanza diffusa.
Vero è che se la nostra percezione fosse esatta rimangono comunque diversi registi ed autori che, ogni tanto, ci offrono ancora spettacoli di livello.
Il motivo di questa “timidezza” del nostro cinema credo, quindi, che sia dovuta principalmente, a forme di rigidità tipiche italiane.
Da un lato, come ho già scritto nel post “foto di fine anno”, vi è una conclamata carenza strutturale del nostro mercato che ha problemi di ritardo normativo ed un’incuria generalizzata dovuta anche alle politiche di finanziamento indisciplinato dei decenni passati e assenti negli ultimi anni.
Dall’altro vi sono problemi, a mio parere, dovuti a pregiudizi per ciò che concerne i contenuti: disprezzo per i film di genere e idealizzazione del film d’autore, di personaggi o minimalista. Ovviamente sto estremizzando, ma un certo ché di cultura snob, che colpisce le commedie, i film di genere e tutti quei temi che non vengono considerati alti, si respira spesso anche nei festival minori.
Mi domando se il peso schiacciante del neo realismo e del cinema del passato crei una sorta di imbarazzo negli autori contemporanei.
Insomma, la mia sensazione è quella di un cinema conservatore che fa difficoltà a guardare ad un pubblico di non addetti ai lavori e che fatica a guardare al futuro.
Tutto questo per dire che resistono ancora una serie di dogmi a mio avviso del tutto insensati.
Per quanto riguarda la tecnica fotografica non è certo un problema di pellicola. Ormai i mezzi in uso sono diversi e misti: pellicola e digitale in diversi formati.
Bisogna tenere, quindi, conto che il cinema europeo ha, da sempre, un gusto fotografico diverso da quello americano.
Ed è quindi l’utilizzo della luce e la scelta degli obiettivi, piuttosto che quello dei supporti, il responsabile del tipo di immagine prodotta.
Sicuramente per ridurre i budget è necessario economizzare sui tempi di produzione e sul numero di persone impiegate sul set e questo si riversa, inevitabilmente, sul tempo disponibile per la ricerca di una fotografia particolarmente “patinata” come quella dei film d’oltreoceano.
Io, personalmente, non trovo la fotografia dei nostri film così “sciatta” come sembra a te. La trovo solo diversa a livello di gusto; al contrario, spesso, l’immagine eccessivamente lavorata del cinema americano mi risulta un po’ troppo finta e zuccherosa.
Ma sai com’è: nell’arte e nello spettacolo tutto, alla fine dei conti, è solo questione di gusti.
Un saluto.

Cinzia Coratelli ha detto...

Io non sono una grande amante di un determinato cinema americano.Non mi riferivo a quel tipo di fotografia o di pellicola ma alla perdita di personalità.
Ammetto che ho difficoltà, non avendo esperienza nel campo, ad usare i termini adatti.
Forse è un po' scontato ma amo "il cielo sopra berlino" un concentrato di poesia e non solo...(per esempio)
E'come se oggi si racconta solo della realtà, nella sua forma più esterna, ma non si riesca a trovarne l'anima che rappresenta l'ultima parte del secolo scorso e l'inizio di questo.
Ma forse mi sbaglio!
Non mi risulta facile dirti tutto quello che vorrei, circa l'argomento, è difficile farlo scrivendo ma spero un pochettino di essere stata chiara.

massimo stella ha detto...

Con la mia risposta non intendevo dire che tu amassi solo i blockbuster; il confronto tra i due modi di lavorare l'immagine era solo un esempio che fosse indicativo di quanto la cultura si esprima anche attraverso la fotografia.
Infatti, quando ho parlato del problema contenutistico del nostro cinema, ho citato un eccesso di dogmatismo e di snobbismo presente tra gli addetti ai lavori del nostro paese.
Evidentemente pregiudizi e regole tendono a fiaccare la fantasia e portano ad una perdita di personalità in qualunque attività creativa si svolga.
Per assurdo, infatti, in certi ambienti si demonizzano gli americani additando i loro film come spazzatura omologata e seriale, ma alla fine, come dici giustamente tu, i film italiani si assomigliano, spesso, tra loro un po’ tutti, probabilmente a causa di un eccesso di retorica e di una ricerca di minimalismo che guarda al passato neorealista.
Speriamo che la ventata rivoluzionaria, che le nuove tecnologie stanno portando, ci stupisca nell’incubare qualcosa di veramente originale anche nel futuro cinematografico del nostro paese.

Cinzia Coratelli ha detto...

Speriamo di non stancarci mai nel metterci in discussione.
Di non esasperare l'individualismo e tornare a confrontarci anche in maniera infuocata.
Penso che più menti creative insieme possano, come è già avvenuto in passato, rivelarci il nostro momento storico-sociale;-)

Anonimo ha detto...

Io penso che la gente è stufa di questo cinema pieno di effetti speciali ma dove la trama è spesso o messa in secondo piano o fotocopia di altri film. Secondo me infatti i film a volte peccano di originalità. Gli attori vengono scelti solo in base alla loro fama e non alla loro bravura, in parole povere il futuro del cinema rischia di finire in mano ai vincitori dei reality o a delle bambole incapaci di recitare. E'non è una bella cosa: anche il cinema è arte.

Cinzia Coratelli ha detto...

Massi amo tanto l'italia ma con tristezza ammetto che gli italiani sono degli incoscienti:-(

Cinzia Coratelli ha detto...

Ma questa chiamata è lunga? poi dicono che i genovesi sono tirchi!!!:-)
Auguri buona pasqua!;-)

massimo stella ha detto...

Il cinema è un’arte?
Certo che lo è. Ma come si sa gli artisti puri difficilmente riescono a mangiare solo grazie alla loro ispirazione.
In fin dei conti io credo che un artista sia, prima di tutto, un buon artigiano, ovvero una persona capace di produrre in modo eccellente qualcosa.
Se poi il buon artigiano è persona particolarmente sensibile e dotata, può essere che, in particolari momenti della sua vita, possa partorire una grande opera che venga poi considerata arte.
Purtroppo questi processi non possono essere programmati a tavolino e i produttori non sono disposti a rischiare, comprensibilmente, i molti denari che un film può costare.
Avidità a parte, bisogna considerare che qualsiasi artista se vuole campare di ciò che sa fare, deve vendere il suo prodotto, altrimenti è costretto a svolgere altre attività e non la sua arte.
Oggi le regole del mercato sono quelle che noi tutti conosciamo e a fronte di investimenti massicci in produzione corrispondo altrettanti investimenti sulla distribuzione e pubblicità: quindi, alla fine, i film più visti e meglio distribuiti sono quelli che vengono imposti e che devono andare bene, per forza e senza rischio, al botteghino.
Speriamo che le nuove tecnologie, che implicheranno nuovi pubblici e metodi di consumo dei prodotti audiovisivi, alterino le attuali regole creando nuovi spazi dove qualcuno abbia il coraggio di provare approcci inediti alla realizzazione di storie e di emozioni.

Cinzia Coratelli ha detto...

Eih! Genovese la barese aspetta dopo la chiamata la resurrezione;-)
Nuove idee e argomenti nel tuo post!;-)
A presto...

Cinzia Coratelli ha detto...

Massi una curiosità ma quanto sei alto la tappina?;-)

Cinzia Coratelli ha detto...

Si sa la curiosità è donna ma ovviamente scherzo, non mi rispondere circa l'altezza!:-D

lucio ha detto...

Oh che bello..ho trovato un blog di una persona famosa...ciuao..

http://hrdarkside.blogspot.com/

Marco ha detto...

Complimenti Max, vedo che hai fatto carriera... anche come blogger! a 'sto punto mi unisco ai fans e faccio anche io il tifo per nuovi post!

Anonimo ha detto...

Hello all!

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie