22.12.06

Prima che l'anno finisca

Dopo tanto tempo rieccomi.
Le cose non sono molto cambiate dal mio ultimo post, anche se, finalmente, i tanto attesi camcorder lowcost 1080p sono sul mercato; ancora pochi, a dire il vero, ma sufficienti a mostrarci una delle direzioni che il mercato sta prendendo.
Ovviamente chi si occupa di cinema digitale sa cosa questo significhi: la possibilità di avere a disposizione macchine in grado di ottenere, sebbene con segnale compresso, risoluzioni soddisfacenti per la proiezione su grande schermo e immagini adatte per la produzione di fiction televisiva, di spot e videoclip a basso budget.
Un tassello in più, quindi, che si aggiunge allo stato delle cose che avevo fotografato nei miei post dei mesi scorsi.
Per essere un po' più precisi posso indicarvi due modelli prodotti da Sony: uno, dedicato al mercato professionale, uscito già da qualche mese, dal costo non troppo elevato ma non certo per tutte le tasche, è il PDW-330un camcorder da 3 ccd da 1/2" che registra in HDV su supporti XDCam.
L'altro, più adatto per budget molto contenuti, è l'HVR-V1 che, tramite il piccolo artificio di registrare il progressivo tramite due campi interlacciati, ha mantenuto la compatibilità con le versioni HDV su nastro precedenti; ovviamente questo limita il framerate al solo 25p.
La dotazione ottica di 3 sensori CMOS da 1/4" fa presupporre una non eccessiva luminosità di questa macchina (Sony dichiara 4 lux), ciononostante solo una prova su campo potrà dire di più delle schede tecniche.Dopo questo breve aggiornamento volevo ringraziare alcune persone che mi hanno scritto chiedendomi dove ero finito e perché avessi smesso di scrivere.
La risposta è semplice: mi trovo in una fase di continui spostamenti e è diventato molto difficile riuscire a gestire, anche in maniera sporadica, questo piccolo spazio.
Ad ogni modo il mio proposito di dialogare di cinema e dei nuovi approcci creativo/produttivi che le tecnologie digitali ci offrono, rimane.
Spero, quindi, prima o poi, di trovare il tempo per raccontare quelle cose che da sempre mi piacerebbe e mi riprometto di fare.
Un saluto affettuoso e tanti auguri di buone feste.

31.5.06

Ora X

Tiscali e Libero hanno iniziato la vendita di film e tv, gratis e in pay per view, su internet
Telecom lancia il suo nuovo servizio adsl da 20 mb/s e la tv via web, come già faceva Fastweb.
3 sviluppa la televisione portatile; gli altri gestori di servizi di telefonia mobile si buttano all’inseguimento.
Sky comincia le trasmissioni in alta definizione.
I produttori di tecnologie di consumo invadono il mercato con televisori HD ready, telecamere HDV e computer HD compatibili.
Questo è il quadro che si è definito negli ultimi mesi.
L’espansione delle piattaforme e dei relativi spazi da riempire è definitivamente partita. L’HD low cost è ormai una realtà a tutti gli effetti.
Quindi, sebbene vi siano ancora le molte incertezze tipiche delle fasi di cambiamento dei formati, per i filmmaker indipendenti questa è, indubbiamente, l’alba della tanto annunciata era digitale.



Per ciò che concerne la distribuzione, bisogna solo aspettare che gli utenti finali si abituino alle nuove piattaforme e alle conseguenti opportunità di consumo.
Quando, infatti, sarà consolidata la prassi di acquistare in pay per view da siti internet anziché dal videonoleggio, oppure attraverso dispositivi portatili, durante un viaggio o durante un’attesa, le possibilità di sviluppare distribuzioni indipendenti diventerà una realtà a tutti gli effetti.
L’annunciata convergenza tra le piattaforme che, invece, sembra avere ancora bisogno di qualche tempo per concretizzarsi sarà, infine, l’ultimo passo per la trasformazione finale del sistema della distribuzione affermando la definitiva “domesticizzazione” del cinema.
Questo non vorrà dire che le sale cinematografiche chiuderanno ma che, probabilmente, si verificheranno nuove modifiche alla forma ed ai contenuti dei vari spettacoli in base alle destinazioni principali per le quali, questi, verranno concepiti.
Sul fronte della produzione non è ancora ben chiaro quale sarà lo standard finale per la HDTV e quindi resta difficile capire quale sia l’investimento migliore se si acquista un camcorder, anche perché i formati disponibili, 1080i e 720p, hanno entrambi punti di forza e di debolezza in caso di realizzazioni finalizzate al grande schermo.
Finalmente, però, è ormai certificato che i principali software di montaggio sono in grado di gestire, senza un eccesso di risorse, i nuovi formati HD senza eccessivi problemi.
Tutte queste novità, che non sono altro che l’aggiornamento della “foto di fine anno”, ci fanno intendere che il tanto atteso momento storico di svolta per la cinematografia indipendente è, definitivamente, iniziato e che la partita, per coloro che vogliono partecipare, è decisamente aperta.
Sotto a chi tocca, allora!

27.4.06

Segno presenza

Solo un breve post, questa volta, perché, a parte il proseguire delle operazioni di sviluppo dei media su sistemi portatili da parte della 3 (delle quali mi riservo di parlare diffusamente in futuro), grandi novità sia tecnologiche che di mercato non sembrano essere imminenti.
Ammetto che avrei voluto, comunque, iniziare a trattare alcuni argomenti teorici, come promesso in passato, utili a chi si accinga a sperimentare nuovi approcci alla produzione cinematografica grazie all'uso delle nuove tecnologie ma, in questo periodo di fervente attività, il tempo è veramente tiranno e mi toccherà quindi rimandare ulteriormente.
Approfitto, però, di questo mio spazio per fare un po’ di volantinaggio: in data che preciserò meglio in futuro, al momento se non ricordo male dovrebbe essere il 15 e 16 giugno, sarò a Bologna per intervenire ad una tavola rotonda su cinema, nuovi media e licenze “creative commons”.

La manifestazione che ospiterà questo incontro sarà “iberamericana” che quest’anno tratterà anche il problema della distribuzione di contenuti sul web.
L’esigenza di porre l’accento su questo tema deriva dalla volontà, per creare un maggiore spazio al cinema latino americano che in Italia è scarsamente visibile, di pubblicare una vetrina proprio su internet.


Come sempre per avere maggiori informazioni potete controllare eventuali aggiornamenti sul sito relativo o, come al solito, scrivermi su questo blog o all’indirizzo e-mail che trovate sul mio “movie theatre”.

30.3.06

La chiamata

Mentre scrivevo lo scorso post ho citato il concetto di “improvvisazione cinematografica”
La mia intenzione era, infatti, quella di parlare diffusamente di questo tipo di approccio produttivo/creativo che, grazie all’avvento del digitale, è diventato una prassi realmente praticabile.
Nel frattempo, però, alcune cose sono accadute nel mercato e sempre nuove aziende si stanno gettando nel settore dei film distribuiti tramite i nuovi mezzi di comunicazione.
In questi giorni è comparso in televisione uno spot della Pirelli che annunciava la produzione di un filmato dal titolo “The Call” con protagonisti John Malkovich e Naomi Campbell.
Questo film, si tratta in realtà di un cortometraggio di fiction con finalità promozionali per i pneumatici del produttore, è visibile su www.pirellifilm.com gratuitamente.

Di qualche tempo fa, poco più di un mese direi, è invece l’uscita nelle sale del film “Piano 17 dei Manetti Bros.
La cosa interessante, in questo caso, è il fatto che il film, prodotto totalmente indipendente realizzato con poche decine di miliaia di euro, è riuscito ad arrivare nelle sale.
Questo lungometraggio, oltre che essere un buon film di genere, ha mostrato la straordinaria qualità tecnica oggi ottenibile attraverso l’utilizzo di telecamere HDV low cost.
La proiezione alla quale ho assistito, ottenuta da supporto in pellicola vidigrafato da materiali digitali, a mio parere ha superato le aspettative ed ha dimostrato che, oggi, questa opzione produttiva non è più in fase sperimentale, ma è una realtà a tutti gli effetti.

Il primo caso, quindi, ci mostra quanto il mercato stia diventando dinamico accogliendo nuove aziende nel campo della produzione e distribuzione, mentre il secondo che il cinema digitale indipendente sta cominciando a crearsi uno spazio all’interno della cinematografia nazionale.
Altre notizie di iniziative al varo mi stanno giungendo da più parti: vedrò quindi, di volta in volta, di raccogliere le informazioni più utili per continuare a tracciare la mappa del cinema prossimo venturo.
Resta inteso che la teoria dell’improvvisazione cinematografica, appena troverò il tempo di redigere un documento sufficientemente articolato, sarà un tema che occuperà ancora spazio su questo blog.

Un saluto.

27.2.06

Risveglio

Attendere nuove sconvolgenti notizie sul fronte dello sviluppo tecnologico per sentire di avere qualcosa da pubblicare, a quanto pare, non paga.
Questo è quello che ho pensato quando ho letto il recente commento che richiedeva un mio segno vitale dopo quasi due mesi di assenza.
Il fatto che qualcuno legga ciò che scrivo con così tanto interesse da sentirsi spinto a sollecitarmi, a dire il vero, mi gratifica molto ma mi sorprende anche un po'.
Non posso, quindi, che ringraziare questo nuovo amico e impegnarmi nel fare uno sforzo di fantasia in più per trovare qualcosa di sfizioso da raccontare: probabilmente alcune cose che io do per scontate e che, dunque, non reputo più interessanti, per qualcuno che non le conosce lo sono ancora.
Per cominciare voglio rimanere in atmosfera di ego espanso e segnalare che il 28 e il 29 di marzo terrò un seminario gratuito presso il laboratorio di informatica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Genova riguardante, nello specifico, il montaggio digitale.
Chi fosse interessato può contattarmi scrivendomi direttamente qui sul blog o attraverso il link di posta che potete trovare su www.massimostella.it.

Volantinaggio concluso: proseguiamo!

Se qualcuno ricorda il primo post di due anni fa ricorda anche che la mission di questo blog era quella di discutere l'impatto delle nuove tecnologie digitali sul cinema indipendente, sia dal punto di vista artistico che da quello operativo.
Alla fine, in questo spazio, ho trattato di tutto al di fuori di quello che, forse, poteva essere l'esperienza che più mi sta appassionando: l'improvvisazione cinematografica.
Questo termine, che utilizzo ormai da un po', contraddistingue un certo numero di lavori che ho realizzato negli ultimi anni.
A qualcuno, sono sicuro, questo mio esperimento sembrerà una stravaganza, i fatti però confermano che questa è una tendenza che, in alcuni ambienti, si sta sviluppando in concomitanza con il diffondersi dei nuovi mezzi digitali.
A dimostrazione di ciò sto scoprendo che le manifestazioni, che ho soprannominato di “cinema sportivo”, si stanno diffondendo a macchia d'olio.
Esistono infatti una serie di festival di cortometraggi che prevedono lo sviluppo di storie e la loro realizzazione nell'arco di pochissimi giorni, se non addirittura di alcune decine di ore!
Questo è il caso di una manifestazione, gemellata ad una già realizzata recentemente a Torino, della quale mi è arrivato il bando qualche giorno fa e che si svolgerà il mese prossimo a Bologna: in 50 ore non stop, senza ausilio di supporti da parte dell'organizzazione del festival, alcune troupe concepiranno e realizzeranno cortometraggi della durata massima di 5 min.
Non essendoci selezione all'accesso, i lavori terminati venrranno valutati da una commissione che deciderà quali far accedere al concorso.

Associazione MonFilmFest

Una manifestazione un po' più matura è, invece, quella del MonFilmFest che ogni anno, questo sarà il 4°, realizza un festival di una settimana a Vignale Monferrato dove le troupe vengono ospitate e nutrite negli agriturismi della zona.
Per partecipare, in questo caso, è necessario essere selezionati per il concorso presentando un corto realizzato precedentemente.
L'organizzazione del progetto è affidata all'associazione culturale IMMAGINA che, sotto la direzione di Giuseppe Selva, in questo periodo è impegnata nell'organizzazione di competizioni cinematografiche della durata di un week end.
In conclusione: la riflessione che mi sorge più spontanea è che, sicuramente, non sarà questa la strada che prenderà il cinema industriale, che necessità di una certa programmazione, ma che i mezzi digitali stanno già sviluppando embrioni, laboratori, dove si sperimentano nuovi approcci sia creativi che tecnici, nella elaborazione dei filmati.
Alla luce di questo credo che mi piacerebbe e che potrebbe essere interessante raccontare, nei prossimi post, cosa ho imparato da questo tipo di esperienza.