21.12.05

Foto di fine anno

Data la sporadicità con la quale mi attivo su questo spazio mi sembra utile che, prima della fine dell’anno, faccia il punto della situazione che si sta sviluppando.
Per iniziare vorrei ringraziare Massimo Curatella (CG Italia) che ho incontrato, insieme a Marco Gandolfo circa un mese fa a Roma, in occasione del dibattito, "Filamking in Italia", da lui organizzato in seno al Resfest dal quale è emersa una fotografia dello stato del cinema italiano, sia per quanto riguarda l’arretratezza normativa sia per la reale situazione di mercato, che ritrae qualcosa di somigliante al deserto.

Curatella durante 'Filmaking in Italia'Curatella durante 'Filmaking in Italia'
Massimo Curatella durante 'Filmaking in Italia'
(leggi il forum)

Questo, da un lato, può sembrare spaventoso ma crea anche grandi aspettative nei produttori indipendenti, soprattutto oggi che ci troviamo all’alba dell’HD low cost e della moltiplicazione degli schermi grazie allo sviluppo delle nuove tecnologie della comunicazione digitale.
Però proprio per quanto riguarda l’HD low cost ho, recentemente, maturato la tragica convinzione che girare e montare in questo formato sia ancora un’impresa un po’ avventurosa come fu per i primi sistemi SD digitali una decina di anni fa.
Tutto dipende, ovviamente, dai budget, però, com’è noto in questo campo, investire molti soldi sulla prima generazione di attrezzature non sempre paga.
L’unico problema che attanaglia la mia coscienza è, quindi, quello di definire quale tipo di “arnesi” sia più opportuno adoperare in questa fase, visto che ho intenzione di iniziare le riprese del lungometraggio verso l’inizio della primavera.
Meglio lavorare con le mie attuali attrezzature di livello broadcast in SD, o vendere tutto e acquistare macchine per l’HD di prima generazione, che rischiano di non mantenere le loro promesse?
La fretta, in questi casi, non è certo la miglior consigliera.
Di nota positiva, invece, c’è il caso, del mese scorso, legato al film “The interpreter”, sopseso dalla programmazione nelle sale perché la 3 lo distribuiva in simultanea sulla telefonia mobile.
Al di la dello scontro sulle finestre di programmazione (tempi di latenza per il passaggio dalle sale all’home video e alla tv) dell’episodio singolo, è interessante notare che questo è un segnale che è partita una politica reale finalizzata a sviluppare il consumo di film sulla telefonia mobile. Questo diventa un nuovo tassello da aggiungere ai precedenti al fine di avere una visione in prospettiva la più realistica possibile.
Per chiudere: il 2005 ci lascia con una serie di dubbi da dipanare sul fronte delle nuove tecnologie HD per la produzione, facendoci chiedere quando si verificherà una migrazione definitiva verso hard disk ed altri supporti, liberandoci così, almeno in parte, da problemi di compressione e avvicinando, come successe per l’SD con l’avvento del digitale, i prodotti professionali agli standard broadcast ma con prezzi da amatori.
Oltre a questo, però, l’anno che sta per chiudersi ci fa annusare i profumi di nuove opportunità nel campo della distribuzione, DCinema, streaming on demand, podcasting, videotelefonia, internet broacast, oltre alla sempre più prossima convergenza tra media.
Non ci resta, quindi, che aspettare il 2006 per capire quali saranno le sfide creative da affrontare negli anni futuri e soprattutto attraverso quali tecnologie.

5 commenti:

ventodiprimavera ha detto...

certo che se ogni post lo inizi scusandoti per il ritardo... :)))
sai che forse abbiamo un amico in comune...se non sei te quello che ho conosciuto a Milano...deve aver lavorato per afshion channel prima che per ski... Buona continuazione delle feste natalizie!
Lauren

ventodiprimavera ha detto...

Si chiama Massimo...

Jacko83 ha detto...

Aspettiamo i nuovi post..

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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